Silverlight 5 di Microsoft è pronto
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Silverlight è il plugin col quale Microsoft ha risposto alla tecnologia Flash di Adobe, e viene utilizzato per la riproduzione di contenuti multimediali all’interno del browser. Microsoft è giunta alla versione 5 del suo plugin, naturalmente migliorata rispetto alla precedente.
Sarà infatti adesso possibile decodificare i contenuti multimediali basati sul codec video H.264 direttamente tramite il processore grafico, il che andrà ad aumentare le performance, mentre il Postscripts Vector Printing permetterà di avere files meno pesanti ma con qualità superiore.
Viene inoltre alleggerito il carico di Silverlight durante la sua esecuzione grazie all’abilitazione del plugin stesso come “applicazione fidata”, il che consentirà di affidare i compiti direttamente a Silverlight piuttosto che al browser.
Sembrerebbe, stando ad alcune voci, che questa versione sia l’ultima realizzata dagli ingegneri Microsoft, che si impegna al suo supporto per tutto il 2012, ovvero per un periodo più lungo rispetto alle precedenti versioni.
Come sempre, è possibile scaricare il pacchetto di installazione, del peso di circa 7MB, direttamente dal sito del colosso di Redmond.
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Firefox in difficoltà: il sorpasso di Chrome
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Negli ultimi giorni Firefox, il browser che ha osato sfidare Explorer, ha subito due grossi colpi: il primo, sintomatico, è stato il sorpasso, basato su dati StatCounter, da parte di Chrome nei confronti del browser della fondazione Mozilla.
Il browser di Google si è infatti attestato sul 25,7% contro il 25,23% della “volpe di fuoco“, e si è lanciato all’inseguimento del dominatore tra i browser, IE, saldo sul 40,64%. Questi sono solo i numeri di una autentica “browser war” in corso, ma per una curiosa coincidenza il sorpasso è avvenuto proprio nei giorni in cui è scaduto un accordo economico stipulato da Firefox con Google, accordo che rappresentava l’84% delle sue entrate.
Tale partnership è ciò che ha sempre consentito il continuo sviluppo e la crescita di Firefox, ed era basata proprio sulle ricerche effettuate attraverso il browser.
Nulla è trapelato circa un eventuale rinnovo, il che non lascia presagire una semplice risoluzione delle trattative, ma la sensazione è che Google possa aver perso interesse a sostenere un browser – ormai minoritario rispetto a quello “della casa” – che non è quindi più utile nella sfida congiunta ad Explorer.
Chrome sta continuando a crescere, Internet Explorer resta il leader del settore e potrà presto farsi forte del lancio di Windows 8.
Lo scenario che si apre è pertanto dei più imprevedibili: una poco auspicabile scomparsa di Firefox consegnerebbe il web ai due golossi Microsoft e Grande G, ma la Microsoft potrebbe paradossalmente decidere di affiancare la fondazione Mozilla proprio per contrastare l’ascesa di Chrome.
Nulla è scontato a questo punto: Firefox potrebbe ad esempio integrare il motore di ricerca Bing per garantirsi risorse e consegnare nuove quote di mercato a Microsoft, ma al tempo stesso, chi in passato ha scelto Firefox proprio in segno di “rottura” con la Microsoft potrebbe non essere contento di trovarsi il nemico in casa.
Queste sono naturalmente solo ipotesi, nulla si potrà realmente capire prima di una comunicazione ufficiale da parte dei due gruppi, la quale genererà senza dubbio un effetto domino di conseguenze sulle quali sarà bene tenere gli occhi aperti.
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Il Cloud Computing di Microsoft
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Cloud Computing è ormai una parola che sempre più spesso inziamo a sentire, ma che al più presto si inizierà ad usare quotidianamente.
Microsoft ha infatti avviato il progetto Cloud Computing per la suite principale di lavoro, vale a dire Office 2010.
Partiamo con lo spiegare cosa è effettivamente il Cloud Computing.
Da sempre, quando noi accendiamo il computer, per iniziare a lavorare abbiamo bisogno che sul nostro computer sia installato un determinato software. Esaminiamo proprio il caso di Office: devo scrivere una lettera, pertanto eseguire Word come programma di scrittura ed eseguirò il mio lavoro. Il tutto senza avere la necessità di essere collegato ad internet.
Il Cloud Computing cambia questo modo di ragionare, in quanto i software non saranno più stand alone, ma si troveranno in rete, e pertanto per scrivere una lettera non sarà più necessario aprire word sul vostro computer, ma sarà sufficiente digitare un indirizzo internet per poter usufruire del servizio!
Il concetto di software Web-based è in uso ormai da tanti anni dalle aziende che necessitano di poter visualizzare dati relativi alla propria attività da ogni parte del mondo, e pertanto spostano tutta l’attività imprenditoriale sul web. Il passaggio, invece, della casa di Remond al Cloud Computing rappresente una vera svolta per quello che riguarda e sarà il concetto di computer.
Eric Schmidt, CEO di Google, nell’affermare che il “browser è il computer” si riferiva proprio a questo concetto.