Un aspetto inquietante dei touch screen

novembre 29, 2013 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Hardware, Ultime News 

Un interessante studio effettuato dalla rivista inglese “Which” ha svelato un aspetto dei tablet e dei dispositivi touch screen in generale che ci ha davvero sorpresi per i suoi risultati. Siamo tutti ormai abituati a convivere con questi dispositivi ed i loro schermi, e con le inevitabili ditate che soprattutto in controluce sono ben evidenti.

Ciò che forse in molti ignoravano è che simili ditate sono anche un terreno fertilissimo per la proliferazione dei batteri, dei quali sui device analizzati nello studio si è riscontrata una concentrazione elevatissima.
Per ovvi motivi – la maggiore ampiezza della superficie – i più “sporchi” sono risultati i tablet, ma anche sugli smartphone il numero dei batteri si è rivelato più alto di quanto riscontrabile in una comune toilette condivisa in ufficio.

Le soluzioni sono tanto scontate quanto banali, e si deve riconoscere che non vanno assolutamente trascurate: è importante vincere la pigrizia ed aumentare la frequenza con cui si puliscono questi schermi, con strumenti e detergenti adatti, e c’è poi il più classico dei rimedi, da più parti spesso richiamato come norma generale e mai sufficientemente applicato: lavarsi le mani con maggiore frequenza.

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Chiude lo storico lettore Winamp

Un annuncio imprevisto che ha lasciato tutti abbastanza sorpresi è comparso sulla pagina di download di Winamp, uno dei lettori multimediali preferiti da una nutrita schiera di utenti.
L’annuncio in questione recita che a partire dal 20 dicembre prossimo il lettore non sarà più disponibile per il download, al pari di tutti i servizi web based ad esso correlati.
La nota in rilievo, anonima e che non specifica motivazioni, suggerisce quindi di scaricare l’ultima release disponibile aggiornata, la 5.66, e ringrazia tutti gli utenti della comunità Winamp, la cui storia è durata oltre 15 anni.

Il lettore deve la sua fortuna alla contemporanea esplosione, al momento della sua nascita, del fenomeno della condivisione di file MP3. La Nullsoft, software house che lo ha sviluppato e costantemente aggiornato nel corso degli anni, ha di certo ottenuto una posizione di rilievo grazie alla grande versatilità di questo lettore, in grado di leggere un elevatissimo campionario di formati multimediali ma restando comunque il preferito soprattutto per la riproduzione di file audio. Non va dimenticato che gli ideatori di Winamp sono gli stessi che hanno dato vita al protocollo di file sharing decentralizzato Gnutella.
Numerosi inoltre i plug-in distribuiti, che permettevano di espandere il software in svariate direzioni per diversi tipi di applicazioni. Non sono ben chiari i motivi di questa decisione, anche se alcuni rumors parlano di una pessima gestione da parte di AOL, la corporation che aveva acquistato il software dopo soli due anni dalla nascita per una cifra record pari ad 80 milioni di dollari.

Le reazioni di tanti utenti che ad oggi continuano a sfruttare Winamp sui loro desktop e laptop per ascoltare musica non si faranno attendere, del resto in tanti lo hanno sempre scelto anche per la sua incredibile leggerezza: siamo certi che i download del lettore saranno numerosissimi fino al 20 dicembre, da parte di tutti coloro che non intendono comunque rinunciarvi e che vogliono conservare una copia del file di installazione.

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Gli smartphone dilagano anche tra i giovanissimi

novembre 20, 2013 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Ultime News 

Sono 4 i paesi che sono stati coinvolti dalla Commissione Europea all’interno del programma “Safer Internet“, per studiare le risposte e le modalità d’uso e di accesso dei giovanissimi che navigano attraverso dispositivi mobili in Italia, Romania, Regno Unito e Danimarca.

Si è scoperto che i ragazzi digitali con grande familiarità con smartphone, tablet e schermi tattili sono una percentuale elevatissima: quasi il 50% dei duemila giovanissimi coinvolti, infatti, naviga quotidianamente con questo tipo di device.
Ciò che sorprende è che in questa fascia di età la navigazione avviene anche tra le mura domestiche esclusivamente attraverso questi dispositivi mobili, mentre l’uso a scuola, soprattutto per quanto riguarda l’Italia – naturalmente ci riferiamo alle finalità didattiche – è ancora troppo limitato.

Un dato, per chiudere questa analisi, rende ancora più evidente la diffusione degli smartphone: solo il 7% del campione di giovanissimi italiani è sprovvisto di un cellulare adatto a navigare!
Cifre che la dicono lunga sulla base di lavoro su cui operare, sia da parte dei provider che delle istituzioni, per consapevolizzare adulti e più giovani su un uso corretto della Rete.

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Facebook cambia look e perde il pollice

Un piccolo cambiamento sta pian piano diffondendosi su tutti i siti che visitiamo quotidianamente, quelli che con l’inarrestabile crescita del social network di Facebook hanno dovuto adeguarsi ed integrare tra le proprie pagine i pulsanti di condivisione e soprattutto quelli necessari ad ottenere i fantomatici “Mi piace“, la vera moneta sonante con cui viene misurato il successo di un contenuto.

Ci siamo abituati in questi anni ad esprimere apprezzamento cliccando sul pollice all’insù, ma ora si è deciso di rimuoverlo almeno dal set di pulsanti riservati ai siti,  recentemente distribuito per gli sviluppatori.
Niente più manina quindi, ma solo lo sfondo blu con l’ormai celebre ” f ” di Facebook, per ovviare all’inconveniente del precedente, inevitabile sfondo in celeste chiarissimo che a quanto pare non risaltava a sufficienza.
L’efficacia del blu più intenso porta invece ad identificare immediatamente il pulsante con uno dei siti più visitati al mondo.

Le motivazioni di questo cambiamento sono state spiegate da Hugo van Heuven, il designer responsabile cui è stata affidata la “missione” di rinnovare l’immagine del brand Facebook, e che ha confermato invece che il pollicione continuerà ad esistere sulle pagine del social network.

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