Consulenza aziendale Sologea Lab, uno dei nostri ultimi lavori

L’estrema poliedricità del nostro staff viene confermata, progetto dopo progetto, dai contenuti e dai settori di attività sempre più eterogenei dei clienti che ci affidano la realizzazione del proprio sito istituzionale.

Uno degli ultimi lavori da noi mandati online, il sito di Sologea Lab, ci ha permesso di cimentarci su un terreno per noi ancora in parte inesplorato come quello delle aziende di consulenza professionale ed aziendale.
Le attività di Sologea Lab sono estremamente variegate ed abbracciano campi ai quali tutte le imprese, siano esse di servizi o di beni, devono prestare enorme attenzione. In alcuni casi, come per il corso di saldatura, si tratta di aspetti formativi ai quali non si può mai derogare per favorire la crescita del personale e delle risorse interne. La preparazione ed un costante aggiornamento professionale stanno infatti alla base di qualsiasi business di successo, al fine di poter meglio affrontare tutte le sfide proposte da un mercato sempre più concorrenziale.

Altri casi in cui è coinvolta Sologea Lab riguardano invece l’adeguamento alle normative di riferimento di ciascun settore, che è obbligatorio ma non può per questo rappresentare una zavorra che sottragga tempo e risorse. Le certificazioni in molti casi possono essere ottenute solo presentando i risultati di test ed analisi di laboratorio, un’altra specializzazione di Sologea Lab: analisi chimiche, analisi metallografiche, controlli non distruttivi.

Per ciascuno specifico servizio noi abbiamo elaborato una dettagliata pagina descrittiva, e tutte sono inserite in una cornice allineata a tutte le ultime “regole” tecniche e stilistiche del web design, perché anche noi riconosciamo il supremo valore dell’aggiornamento continuo!
Inoltre abbiamo previsto una dinamica sezione blog, indispensabile in un caso simile, per analizzare i corsi di prossimo avvio o le modifiche a gli adeguamenti normativi.

La sezione che preferiamo sul sito di Sologea e che maggiormente ci ha divertito “comporre”, sia dal punto di vista grafico che dei contenuti, è quella dedicata alle certificazioni ambientali. Non sempre obbligatori, tali attestati della conformità e dell’eco-sostenibilità di un’azienda contribuiscono però a costruire un’immagine di prestigio ed apprezzata sul mercato, in un mondo che non può più fare a meno di operare con dei criteri “green“!

 

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Come fa i suoi soldi WhatsApp?

settembre 10, 2016 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Social network 

Il mondo delle telecomunicazioni, in continua ed incessante evoluzione, ha affrontato un indiscutibile punto di cesura tra l’era attuale e quella precedente, dove la rottura è rappresentata dal debutto di un sistema, anzi di una App, tanto semplice nella sua concezione quanto geniale come WhatsApp.

Un elementare programmino di instant messaging, non così dissimile da Skype, ma basato su un account univoco che fa capo al proprio numero di cellulare e la cui diffusione, se non l’ha cancellato, ha ridimensionato in modo drastico lo scambio di SMS.
Una messaggistica istantanea più immediata, a a caratteri illimitati, che permette di scambiare file multimediali di ogni tipo e – per chi ha una tariffa non a consumo – praticamente gratuita, non poteva che abbattere i ricavi delle compagnie telefoniche, le quali hanno potuto tamponare il tutto solo grazie agli abbonamenti al traffico dati e con altri piccoli “trucchetti” abbastanza antipatici, come quello di far scattare il rinnovo dopo 4 settimane esatte e non più dopo un mese come in precedenza. Chi prima sapeva, ad esempio, di pagare 10 € al mese e quindi 120 € all’anno, adesso si trova quasi a versare una sorta di “tredicesima”.

WhatsApp, se ha spinto il colosso Facebook ad acquistarla alla cifra monstre di 10 milioni di dollari, si è rivelata essere per i suoi creatori una macchina da soldi, ed è stata integrata nel Messenger del più popolare social network.

Ma questi ricavi da dove saltano fuori? All’estero vanno molto di moda le opzioni per effettuare piccole operazioni di e-commerce, proprio come se fosse un borsellino virtuale, anche tra privati. In Italia inizialmente si è fatta largo la possibilità per le aziende di offrire piccoli servizi agli utenti finali, quali videogames o adesivi per la chat. E sono molte altre le aziende che hanno recepito queste potenzialità, come quelle che hanno creato un proprio canale di comunicazione: si pensi a CNN o National Geographic, o per restare ai nostri confini, Repubblica e 01 Distribution.

Un ulteriore valore aggiunto in un mondo che ha saputo creare un nuovo modello di business!

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Dove butti il tuo vecchio smartphone?

giugno 28, 2016 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli 

Conoscete la sigla RAEE? Probabilmente l’avete solo letta distrattamente su un manifesto comunale o su un volantino, ma non avete approfondito: eppure, sta a definire una speciale raccolta differenziata che nel solo 2015 ha coinvolto 240mila tonnellate di rifiuti.

Si tratta della Raccolta di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e non riguarda solo grandi elettrodomestici quali lavatrici, frigoriferi o televisori, ma anche tutti quei piccoli componenti entrati prepotentemente nella nostra vita: non solo i PC desktop e tutto il loro hardware, ma anche cellulari, smartphone, tablet, digitali… con tutto il loro corollario di piccoli e piccolissimi accessori o cavi. Quando non funzionano più e non vale la pena ripararli, oppure quando siamo passati ad un modello più avanzato e non sappiamo più cosa fare di uno strumento obsoleto o magari non più compatibile, non è il qualsiasi cassonetto dell’indifferenziata la loro destinazione!

Da un’indagine condotta in collaborazione tra il Consorzio Ecodom (il principale coinvolto in questa raccolta) e l’Adiconsum, è emerso che in realtà sono in molti gli italiani a sapere che si tratta di rifiuti speciali e da smaltire con speciali procedure (consegna alle isole ecologiche, ritiro da parte delle aziende municipalizzate) ma sono molti meno i cittadini a conoscenza della normativa che, sin dal 2010, obbliga i rivenditori a ritirare GRATUITAMENTE i vecchi apparecchi a fronte di un acquisto, secondo il principio dell’1 contro 1; ma ancora meno italiani sanno che ormai da due anni i grandi punti vendita hanno l’obbligo di legge di ritirare gratis i piccoli elettrodomestici anche senza un acquisto, a patto che non superino i 25 centimetri. Rasoi, piccoli tostapane, tantissime altre apparecchiature non possono e non devono finire nella spazzatura qualsiasi!
Un altro tasto dolente che riguarda l’Italia è l’assenza di impianti in grado di recuperare quelle piccole quantità di metalli preziosi quali oro ed argento che sono presenti negli smartphone o nei PC.

Non si tratta certo di principi vuoti o creati solo per complicare le cose: un corretto smaltimento, ed il conseguente riutilizzo dei materiali dismessi, comporta sensibili risparmi energetici ed anche la diminuzione delle emissioni.
Noi di Napoliweb ci teniamo costantemente aggiornati anche sulle dinamiche locali, e sappiamo ad esempio che sin dal 2015 è attivo il progetto per la raccolta itinerante dei RAEE da parte del Comune di Napoli.

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Profumi online Mario Limone, un progetto prestigioso firmato Napoliweb!

La polivalenza dello staff Napoliweb ha messo a segno un altro colpo! Come una vera ondata di freschezza è entrato nel nostro portfolio lavori il sito della Profumeria online Mario Limone di Sorrento, che opera nel settore fin dagli anni ’70 ed ha compreso quanto sia irrinunciabile essere presente sul web, oltre che con i suoi esclusivi showroom – meta di shopping turistico e non solo – con una vetrina e quindi con una piattaforma e-commerce dedicata alla vendita dei profumi online.

Gli sforzi di tutto il nostro staff sono stati enormi e commisurati alla vastità del catalogho di questa profumeria, che si vanta tra l’altro di offrire un interessante catalogo di profumeria artistica comprendente marchi storici come Guerlain o  Jean Patou, che intendono il profumo come vera opera d’arte.
Naturalmente Mario Limone Parfums non è solo profumi di nicchia, e ce ne siamo resi conto nell’approntamento di tutte le categorie nelle quali si articola il sito. I profumi dei marchi più noti e prestigiosi hanno un ruolo rilevante, si pensi a Paco Rabanne o Calvin Klein per citarne solo un paio… ma è sorprendentemente vasta la sezione dedicata alla cosmesi ed al make up online, divisa chiaramente in prodotti per il viso, le labbra, gli occhi, e con un’attenzione tutta speciale rivolta al make up delle unghie ed alla cosiddetta Nail Art.

Navigare sul sito ed individuare subito i prodotti a cui si è interessati è davvero semplice, proprio grazie alla capillare distribuzione in categorie ed ai filtri di ricerca che permettono di scremare per marchio o per sezione i vari prodotti. Immancabile la sezione che abbiamo appositamente creato per le news, perché una profumeria come Mario Limone ha nuovi arrivi con cadenza giornaliera, essendo per “deformazione professionale” votata a tenersi sempre al passo con le tendenze di tutto ciò che fa fashion!

Il sito è online già da alcuni mesi, ma il successo di visite e di pubblico riscosso – per tacere di quello delle vendite! – ha spinto la Profumeria Mario Limone ad un altro importante passo: presto infatti andrà online una sua nuovissima versione, naturalmente realizzata sempre da Napoliweb, con una grafica ancora più accattivante ed un’interessantissima novità: diventerà infatti mobile friendly, con una speciale programmazione che permetterà di visualizzarlo correttamente tramite qualsiasi device!
Siamo in dirittura d’arrivo e presto acquistare profumi online su MarioLimone.it sarà un’esperienza ancora più gratificante e divertente!

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Studiare e lavorare viaggiando grazie a e-learning e Internet

giugno 4, 2015 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Novità sul Web 

Molte persone, indipendentemente dall’età, vogliono lavorare ma hanno anche voglia di viaggiare e studiare. Unire queste tre cose sembra un’utopia ma, in realtà, soprattutto per i giovani o per le persone non sposate, questo è possibile grazie all’e-learning. Quest’ultimo è un metodo innovativo che permette di studiare online, senza aver bisogno di frequentare fisicamente l’università. Questa soluzione è ottima per chiunque voglia laurearsi viaggiando e lavorando.

Grazie all’e-learning è possibile realizzare i propri sogni. Esistono tantissime università telematiche italiane che offrono la possibilità di avvalersi di una valida formazione e raggiungere i propri obiettivi anche in soli tre anni. Questo interessante metodo è l’ideale anche per chi predilige indirizzi di studio più specifici e complessi. Infatti, è possibile anche prendere una laurea on line presso l’unversità telematica Unicusano, per esempio. Dopo aver seguito le lezioni online, lavorando e anche viaggiando per il mondo, sarà possibile portare a termine gli studi ed iniziare una carriera molto prestigiosa anche dopo soli tre anni.

Oltre ad avere la possibilità di conseguire una laurea ingegneria meccanica, avvalendosi dell’e-learning si potranno scegliere diverse facoltà. Questo innovativo metodo di apprendimento online offre quindi diversi vantaggi. Ad esempio non esistono limiti di tempo e spazio: è possibile connettersi all’università telematica in qualunque momento e da qualunque luogo. Inoltre, si parla di costi di iscrizione ridotti e dell’eliminazione del materiale didattico cartaceo, che ovviamente comporta un’ulteriore riduzione delle spese rispetto alle normali facoltà universitarie.

Sia che si tratti della voglia di conseguire una laurea ingegneria meccanica o di puntare su altri indirizzi di studio, l’e-learning è strutturato in maniera tale da permettere agli studenti di interagire con professori ed altri compagni virtuali, di monitorare i propri progressi, e di avvalersi del supporto di tutor qualificati ed affidabili. Naturalmente, studiando online si potrà sentire la mancanza del contatto umano con le persone reali, ma il fatto di poter studiare e laurearsi tramite un computer ed una buona connessione internet è davvero un vantaggio importante, ed è sinonimo di flessibilità e libertà.

Ma quali sono le soluzioni che permettono di unire lo studio ai viaggi e ad un mestiere?

 Coloro che scelgono di conseguire una laurea ingegneria meccanica o di specializzarsi in altri settori tramite l’e-learning, possono scegliere la città in cui lavorare ed optare per ogni tipologia di mestiere in base ai propri gusti. Tuttavia, i mestieri consigliati per chi preferisce spostarsi di frequente sono essenzialmente tre: ragazzo/a alla pari, travel blogger, steward/hostess.

Nel primo caso, si tratta di lavorare presso delle famiglie all’interno delle loro abitazioni. Questo lavoro comporta solitamente un compenso combinato a vitto ed alloggio gratuiti. Perciò, può rivelarsi ottimo per coloro che scelgono l’e-learning per conseguire una laurea ingegneria meccanica o altri tipi di lauree. Chi invece vuole viaggiare continuamente può puntare sul mestiere del travel blogger, che consiste nel raccontare i propri viaggi su uno spazio web, e dare consigli utili ad i viaggiatori ed agli utenti interessati, per il nostro caso un blog su automobili sarebbe ottimo. Per quanto riguarda il lavoro di hostess o steward, si può invece scegliere tra varie agenzie che organizzano eventi in giro per l’Italia o nel mondo, oppure decidere di fare l’assistente di volo.

Questi mestieri possono non solo permettere di conseguire una laurea ingegneria meccanica o per altri indirizzi, ma anche consentire a molte persone di realizzare il cosiddetto “sogno americano”. Infatti, optando per le università telematiche, uno studente può decidere di andare a lavorare negli Stati Uniti. Se si sceglie di fare il/la travel blogger basterà compilare i moduli che si trovano sul sito “ESTA“, che permetteranno di richiedere l’autorizzazione per soggiornare negli gli Stati Uniti per tre mesi. Se si desidererà fare un mestiere diverso ci si dovrà informare per ottenere un visto idoneo per il proprio soggiorno a scopo lavorativo.

In poche parole, l’e-learning è un metodo valido e flessibile, che permette ad ogni persona di prendere la laurea inerente all’indirizzo che desidera, come ad esempio la laurea ingegneria meccanica, ma anche di lavorare e viaggiare in libertà.

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WhatsApp: storia di un successo planetario

maggio 8, 2015 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Social network 

Alla domanda “Qual è il più grande social network del mondo?” saremmo portati d’istinto a rispondere Facebook, eppure non sarebbe la risposta più corretta secondo alcuni parametri. Certo, stando ad Alexa è diventato di recente il sito più visitato al mondo, sopravanzando persino Google, ed il suo miliardo di utenti lo rende strumento di livello planetario; eppure, con 700 milioni di utenti attivi ogni mese, tutti concreti e “reali” perché ciascuno è collegato ad un numero di telefono, è WhatsApp a detenere la palma del più grande e capillarmente diffuso!

La popolarissima piccola App è nata realmente dal nulla, ed il suo ideatore, l’ucraino Jan Koum, è il più classico dei self-made man, il quale dopo essere emigrato in USA con zero soldi e tante belle speranze ha iniziato a lavorare per le piattaforme pubblicitarie di Yahoo.
La voglia di cambiare un lavoro che gli sembrava soprattutto noioso lo spinse, nel 2007, a proporsi proprio a Facebook, ma venne scartato: con scarsa lungimiranza, aggiungiamo noi.

L’intuizione che avrebbe cambiato la sua vita venne dalla scoperta degli immensi potenziali offerti dagli smartphone: l’idea di uno status collegato al nome a sua volta associato al numero di telefono personale prese così vita.
Con l’aiuto di un programmatore “a tempo”, riuscì a sviluppare una applicazione in grado di sincronizzare tutti i numeri di telefono al mondo, e di farli comunicare attraverso brevi messaggi di testo ed in forma assolutamente gratuita.
Non esisteva ancora un programma simile, ed il successo fu quasi immediato: al grido di “che succede” – What’s up, per l’appunto – l’App si è conquistata utenti su utenti fino a spingere lo stesso Zuckerberg a volerla acquistare.

Koum ha incassato, con un fortunatissimo contratto, la bellezza di 19 miliardi di dollari, e ad oggi lavora ancora per WhatsApp, per risolvere eventuali anomalie tecniche ma soprattutto per migliorare l’applicazione studiandone possibili nuove piattaforme o tecnologie.
Il tutto sempre facendo a meno di qualsiasi tipo di sponsorship, e basandosi solo sul passaparola e su un minimo canone annuale, quasi simbolico: con una busta paga di un milione di dollari all’anno ed il suo staff cresciuto fino a 100 elementi, Jan Koum è convinto di aver finalmente fatto qualcosa di piacevole ed utile per l’umanità, al posto di occuparsi di spot e campagne pubblicitarie.

Ed è riuscito a rivoluzionare non solo il settore informatico, ma anche quello della telefonia!

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Pulizie a Napoli e provincia: un’altra vetrina creata da Napoliweb!

Per mettere ancora più in luce la polivalenza del nostro staff di programmatori e web designer, vogliamo segnalarvi un nostro lavoro abbastanza recente andato online durante gli scorsi mesi: si tratta del sito dell’impresa di pulizie a Napoli De Dominicis, la quale, al momento di commissionarci il lavoro, ci ha chiesto una piattaforma dalla grafica molto snella ma comunque gradevole, nella quale poter elencare tutti i servizi offerti alla propria clientela.

Naturalmente il sito non è stato configurato come un mero elenco di attività, perché a ciascuna sezione è stata dedicata la giusta attenzione anche in fase di dettagliata descrizione. Del resto, alla nostra agenzia piace accontentare sempre i clienti che ci scelgono e proporgli soluzioni che sappiano essere creative!

Alle pagine contenenti informazioni sui servizi offerti si affianca come consuetudine una pagina di presentazione, che racconta la storia di questa impresa di pulizie giovane e molto dinamica che non si occupa solo di pulizie, ma effettua anche interventi di derattizzazione e deblattizzazione a Napoli e provincia.
Non manca un semplice form di contatti, utilissimo per richiedere ogni tipo di informazione ma anche per farsi inviare un preventivo gratuito!

Se decidete di contattarli per le vostre esigenze, non dimenticate di fargli presente che…vi manda Napoliweb: vi accoglieranno con un sorriso in più!

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La dematerializzazione del portafogli e dei pagamenti

febbraio 16, 2015 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Ultime News 

Il tuo portafogli sta lentamente, inesorabilmente scomparendo. No, non ti stiamo dicendo che stai diventando sempre più povero, ma che siamo nel pieno di una rincorsa a velocità sempre più sostenuta verso l’addio non solo alle carte di credito ed ai contanti, ma anche a ticket, coupon, biglietti dell’autobus, tutto ciò che è materiale o cartaceo e che occupa spazio fisico nel portafogli.
Sparito, o meglio trasferito altrove – e vedremo dove – il suo contenuto nella quasi totalità, ecco che il portafogli in alcuni casi, ed a seconda degli stili di vita, corre il rischio di diventare davvero obsoleto e fuori dal tempo.

Nemmeno nessuno ti sta rubando il portafogli, stai tranquillo, ma tutto ciò con cui sei solito riempirlo sta subendo un inesorabile processo di dematerializzazione che potrebbe quasi portarti a farne a meno del tutto.
Se sei distratto o disorganizzato e tendi a smarrire carte, biglietti, perdendoti nel marasma che si è accumulato proprio tra le pieghe del portafogli, questa rivoluzione tecnologica rappresenta per te una vera e propria manna perché le possibili ripercussioni su qualsiasi attività della tua routine quotidiana sono indiscutibili!
Tutto, dai biglietti all’abbonamento per i mezzi pubblici, passando per i punti da raccogliere con le tessere fedeltà di punti vendita che frequenti abitualmente quali i supermercati, per poi arrivare ai pagamenti stessi che siano essi in moneta sonante o con carta di credito saranno concentrati nel tuo smartphone, in una app oppure nella stessa sim, o in un apposito chip installato nel telefono stesso. Persino il parcheggio dell’auto diventa semplificato, non dovrai più inseguire le introvabili e a volte  non funzionanti macchinette che rilasciano i tagliandi per le soste a pagamento oppure temere di essere a corto di spiccioli in tasca. Segnalerai la sosta indicando targa, luogo e orario con un sms facendo addebitare il tutto sulla carta di credito o sul conto corrente.

Chi beneficia della dematerializzazione?

Come era ovvio prevedere, a beneficiare di queste innovazioni non sono solo gli utilizzatori finali ma anche le banche, per non parlare degli operatori di telefonia o delle stesse aziende hi-tech quali Google o Apple, perché sono loro a mettere a disposizione questi strumenti, ed anche se gratuiti si tratta comunque di piattaforme attraverso le quali circolano e vengono spostati e trasferiti soldi, e sembra che addirittura le banche abbiano allo studio stratagemmi basati su cloud grazie ai quali non avranno nemmeno più bisogno di interfacciarsi con gli operatori di telefonia mobile.

In tutti i casi comunque, anche quando la comunicazione di dati e transazioni tra POS e smartphone passa attraverso chip o software, sono ugualmente le banche a giocare ruolo di passaggio obbligato, ovviamente a titolo gratuito per gli utilizzatori finali ma con commissioni più o meno variabili a carico dell’esercente. Del resto, un simile servizio deve pure essere pagato da qualcuno!

Importante è anche il processo di dematerializzazione dei supporti riguardanti la nostra identità ed i dati personali, che a breve potranno essere letti e riconosciuti dalle pubbliche amministrazioni proprio attraverso semplici ma capienti chip integrati nelle SIM. L’idea che si sta imponendo è velocizzare ogni tipo di operazione, non solo quelle di pagamento, ma non è certo il solo dei vantaggi, oltre a quello di non rischiare di perdere nulla… una carta di credito o una tessera fedeltà sono “mute” nella loro forma materiale, non ci dicono nulla in merito a cosa contengono, mentre le app ad esse collegate sono molto più esplicite e permettono verifiche in tempo reale.
Servirebbero solo accordi di filiera più flessibili per velocizzare ancora di più questa transizione, perché la tecnologia disponibile è già abbastanza avanzata ma non tutti gli operatori e gestori vogliono collaborare, ostacolando per certi versi la compatibilità e il dialogo per orientare a proprio vantaggio le scelte dei consumatori.
Le possibilità di sviluppo e le potenzialità ci sono già tutte, basterà solo attendere che qualcuno ceda e dia il nulla osta verso la multicanalità.

La dematerializzazione aiuta nella lotta all’evasione

Più nello specifico, comunque, va registrato che l’uso del contante sta sempre più diventando un anacronismo, un processo obsoleto e sostituito da pagamenti elettronici che eliminano gli strumenti materiali e che in più, per le amministrazioni, offrono il grande vantaggio di poter registrare e monitorare ogni transazione, e se non vengono eliminati mali quali evasione o riciclaggio, ricevono comunque un ridimensionamento dalla scia digitale che i pagamenti lasciano dietro di loro.

 

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Bookinprogress, libri di testo autoprodotti ed online

L’anno scolastico è giunto ormai a metà, ma molte famiglie ricordano ancora il salasso subito a settembre per l’acquisto dei libri di testo. Parliamo di cifre che secondo la Federconsumatori hanno subito persino dei rincari, nonostante il Miur abbia imposto dei calmieri, puntualmente disattesi.
Una via d’uscita esiste, e proviene da una attenta riflessione sui ruoli della didattica incrociati con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

L’istituto Majorana di Brindisi si è in questo senso fatto promotore e portavoce del progetto Bookinprogress.it, grazie ad un gruppo di insegnanti che, a seguito di dibattiti sui contenuti e sulle potenzialità offerte dal web, ha allestito una mole di materiale autoprodotto, diviso naturalmente per aree tematiche; veri e propri e-book di testo didattici, tutti in linea con i programmi nazionali  e naturalmente autorizzati dal Miur, che ha avallato una simile autoproduzione.

I vantaggi per le famiglie sono stati enormi, si parla di risparmi anche di 300 euro, e la libertà di fruizione è massima: le scuole possono decidere anche di fotocopiare il materiale una volta prelevato dal sito, e le famiglie stesse possono scegliere se investire i risparmi ottenuti in strumenti e device grazie ai quali usufruire dei materiali nella loro versione digitale.
Il tutto ovviamente nella massima legalità e nella massima “liquidità“, con la possibilità di adattare volta per volta i contenuti ai diversi contesti cui sono destinati.

Di fronte ad una iniziativa del genere ci sembra doveroso fare presente che il web, spesso tanto demonizzato, sa perfettamente essere anche una risorsa inesauribile ed aperta a tutti, con vantaggi inequivocabili.

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Si può ancora guadagnare con il domain grabbing?

Se siete pratici di internet non solo in termini di semplice navigazione, ma anche dei tanti aspetti che stanno dietro le quinte, avete sicuramente sentito parlare dell’attività di “domain grabbing“. Un tempo si è rivelata essere molto redditizia, perché in parole povere significa accaparrarsi un dominio interessante, per ragioni di immediatezza, brevità o di numero di risultati sui motori di ricerca. L’acquisto ha un costo di pochi euro, ma è possibile poi rivendere tale dominio a cifre anche a 3 zeri, con un guadagno ragguardevole!

Negli ultimi anni tale attività ha subito un certo ridimensionamento, per ovvi motivi (le parole o i domini più “appetibili” pian piano sono diventati sempre di meno), tuttavia la liberalizzazione dei nomi a dominio imposta dall’ICANN, l’istituto internazionale che gestisce i domini, ha dato un nuovo impulso a tutto il settore. La possibilità di accaparrarsi nomi “punto qualcosa” è infatti assolutamente ghiotta! Pensate al valore potenziale di una estensione .pizza, .news, .sport: sono circa 900 le estensioni immesse sul web, ed a parte quelle collegate direttamente a marchi registrati quali le grandi griffe dell’alta moda o i produttori di auto, per citarne alcuni, e per i quali esistono ovviamente speciali tutele anche giuridiche, tutte le altre parole di uso comune sono alla portata di tutti!

Con un po’ di pazienza ed una elevata dose di attenzione è possibile impossessarsi di domini ed estensioni davvero interessanti, per i quali non mancherà poi l’opportunità di rivenderli sia agendo per conto proprio che tramite siti di aste online, quali ad esempio sedo.com.
Senza dimenticare che spesso si può incappare nella dimenticanza del proprietario originario, il quale può distrarsi e non rinnovare il dominio alla scadenza: acquistarlo a pochi euro e rivenderlo anche a migliaia di euro è una delle incredibili possibilità di guadagno offerte dal web!

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