Bookinprogress, libri di testo autoprodotti ed online

L’anno scolastico è giunto ormai a metà, ma molte famiglie ricordano ancora il salasso subito a settembre per l’acquisto dei libri di testo. Parliamo di cifre che secondo la Federconsumatori hanno subito persino dei rincari, nonostante il Miur abbia imposto dei calmieri, puntualmente disattesi.
Una via d’uscita esiste, e proviene da una attenta riflessione sui ruoli della didattica incrociati con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

L’istituto Majorana di Brindisi si è in questo senso fatto promotore e portavoce del progetto Bookinprogress.it, grazie ad un gruppo di insegnanti che, a seguito di dibattiti sui contenuti e sulle potenzialità offerte dal web, ha allestito una mole di materiale autoprodotto, diviso naturalmente per aree tematiche; veri e propri e-book di testo didattici, tutti in linea con i programmi nazionali  e naturalmente autorizzati dal Miur, che ha avallato una simile autoproduzione.

I vantaggi per le famiglie sono stati enormi, si parla di risparmi anche di 300 euro, e la libertà di fruizione è massima: le scuole possono decidere anche di fotocopiare il materiale una volta prelevato dal sito, e le famiglie stesse possono scegliere se investire i risparmi ottenuti in strumenti e device grazie ai quali usufruire dei materiali nella loro versione digitale.
Il tutto ovviamente nella massima legalità e nella massima “liquidità“, con la possibilità di adattare volta per volta i contenuti ai diversi contesti cui sono destinati.

Di fronte ad una iniziativa del genere ci sembra doveroso fare presente che il web, spesso tanto demonizzato, sa perfettamente essere anche una risorsa inesauribile ed aperta a tutti, con vantaggi inequivocabili.

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Scuola punta e clicca, un progetto virtuoso

gennaio 2, 2014 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Hardware, Ultime News 

Ai vertici delle classifiche internazionali dell’istruzione ci sono paesi come la Finlandia e la Corea del Sud, ma nella tanto bistrattata Italia – specie dal punto di vista dell’evoluzione digitale – esiste una piccola oasi felice che ha mosso i primi passi al liceo Majorana di Brindisi, da quando il preside nel 2007 ha deciso per alcune svolte che includevano l’uso di e-book e di materiali audiovisivi.

Il modo di fare scuola è così rapidamente cambiato, e tutto è iniziato da quando il preside insieme ad altri collaboratori ed insegnanti ha varato il progetto Book in progress, che ha permesso alle famiglie consistenti risparmi sui libri di testo, perché scritti dagli stessi professori sulla base dei programmi e delle loro specifiche competenze e venduti al solo prezzo di costo della stampa.
Da quel liceo, la rete Book in progress si è allargata fino ad includere altre 120 scuole italiane, e circa 100 sono in lista di attesa. Oggi il progetto si è ampliato con il “Net in progress“, che prevede l’uso di materiale multimediale ed hardware di ultima generazione.

La scuola non può restare ancorata a vecchie tradizioni strutturali e deve sapersi evolvere per un apprendimento più moderno: è per questo che nel liceo Majorana il tablet come strumento didattico è onnipresente, le famiglie li acquistano volentieri anche grazie agli sconti ottenuti tramite l’istituto stesso e reinvestono per il bene ed il futuro dei propri figli le cospicue cifre risparmiate sui libri di testo.
Questi device diventano così supporti integranti indispensabili, strumenti di una iniziativa che non ha fini di lucro ma solo quello della crescita didattica.

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Cosa guida nella scelta di un e-reader?

luglio 9, 2013 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, Ultime News 

Probabilmente voi stessi siete tra i tanti che stanno pensando all’acquisto di un e-reader: i motivi che spingono a questa scelta sono molteplici, e di sicuro non è solo la curiosità verso un nuovo tipo di device che ne ha fatto crescere il numero in Italia dai 20mila del dicembre 2012 agli attuali 60mila.

Gli e-reader sono infatti dispositivi dall’interfaccia senza dubbio più lenta rispetto a quella di un più completo tablet, ma quelli che stanno tirando il mercato sono proprio i più evoluti – per intenderci, i Kindle di Amazon, seguiti a ruota dai Kobo – i quali oltre allo schermo tattile offrono buona definizione e schermo luminoso, il che elimina la necessità di una fonte luminosa alle spalle.

Tante specifiche hanno sicuramente il loro ruolo nella scelta di questo o quel modello, tuttavia un aspetto sembra essere ancora più rilevante rispetto agli altri, e non è quello del prezzo.
Parliamo della varietà e vastità del catalogo di e-book al quale si può accedere a seconda del marchio cui ci si affida, il che non ci sorprende affatto perché è la scelta più razionale. Soppiantare la propria libreria con i libri in formato digitale è una operazione che si effettua solo potendo disporre di un campionario ampio in cui ritrovare le proprie passioni.
Da questo punto di vista, il dominio di Amazon sembra essere ancora incontrastato, anche se almeno in Italia il Kobo, legato a Mondadori, si sta facendo largo.

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Send to Kindle, il plugin che mancava

Kindle è senza dubbio il lettore di e-book più famoso al mondo: il suo recente lancio in Italia lo ha introdotto come una vera rivoluzione per gli appassionati di lettura che siano al tempo stesso orientati verso le novità tecnologiche più all’avanguardia, e attendiamo i risultati delle vendite per comprendere la portata del suo impatto sul mercato dell’editoria.

Ora Amazon ha lanciato un piccolissimo software di cui in tanti sentivano il bisogno, denominato “Send to Kindle“: si tratta di un leggero plug-in per utenti Windows i quali potranno, con un semplice clic del tasto destro del mouse, inviare file al proprio dispositivo.
Il meccanismo è davvero semplice: il software crea una stampante virtuale, denominata appunto Send to Kindle, che converte i documenti che interessano – testi, presentazioni – in formato PDF, prima di spararli nella memoria dell’e-reader.

Kindle può così diventare un diario da taschino per portare con sè testi o documenti che si desidera rileggere, tenendo presente che la capacità dei dispositivi varia dai 2 agli 8 GB e che quindi non si può certo trasferire in massa una libreria digitale, ma è comunque possibile avere con sè una discreta mole di documenti digitalizzati a fruizione immediata.
Tutti i computer Windows sono attualmente abilitati al download di Send to Kindle, sono necessari requisiti di sistema davvero ridotti per farlo girare, mentre presto ci sarà la release della versione per il lato Apple del panorama informatico.

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Kindle di Amazon finalmente anche in Italia

dicembre 15, 2011 da · Lascia un commento
Articolo in: Articoli, E-commerce, Ultime News 
Il lettore Kindle di Amazon

Il lettore Kindle di Amazon

Da pochi giorni il mercato editoriale italiano è stato investito da un ingresso che ha fatto molto rumore, quello dell’e-book reader Kindle di Amazon. La commercializzazione è ovviamente partita in prossimità del Natale, per sfruttare il traino di una idea regalo alla moda praticamente perfetta per innovatività e prestigio.

Stiamo parlando infatti di uno strumento del peso di appena 170 grammi, con misure di 16×11 cm e spessore inferiore al centimetro: trattandosi di uno degli ultimi modelli dispone anche di una connettività wireless inclusa che non obbliga a scaricare da PC gli e-book che interessano (naturalmente anche questa possibilità è contemplata).
Il Kindle presentato in Italia è un modello base, da entry level, come dimostra il prezzo di 99 euro che taglierà senza dubbio le gambe a tutti gli altri reader di marchi meno noti se non sconosciuti, ed anche le caratteristiche tecniche e di storage depongono a favore del successo del lettore di casa Amazon.

Stiamo infatti parlando di uno strumento che consente di archiviare fino a 1400 libri, con i suoi 1,25 GB di capacità (2 i GB effettivi), e con un’autonomia di 1 mese considerando 30 minuti di lettura al giorno (con wireless disattivato); un lettore con schermo da 6 pollici con risoluzione 600×800 a 16 sfumature di grigio che garantisce una “morbidezza” di lettura a livelli impensabili per un normale LCD.
A questo punto servirebbero anche radicali incentivi da parte dell’editoria, in quanto non tutti gli editori si sono fatti convincere a ridurre sensibilmente i prezzi rispetto alle versioni cartacee, ed un altro incentivo alla lettura dovrebbe venire dall’Unione Europea, a cui è già stato chiesto di equiparare gli e-book ai libri tradizionali per quanto riguarda l’applicazione dell’IVA al 4%.
Tutti questi accorgimenti, successivamente alla diffusione del Kindle, potranno aiutare la crescita del segmento e-book in Italia, al momento ancora fermo a percentuali irrisorie.

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