Ipv6, l’Italia è in ritardo
L’Italia è in ritardo rispetto al resto d’Europa per il passaggio all’Ipv6, il nuovo standard destinato a sostituire l’attuale Ipv4.
I dati del Ripe, Regional internet registry europeo, confermano infatti che al 10 Gennaio 2011 ha richiesto un indirizzo Ipv6 soltanto il 23% dei Lir
italiani.
Guardando al resto dell’Europa notiamo infatti che le percentuali sono molto più alte:
Germania – 50%
Grecia – 42%
Francia – 39%
Regno Unito – 34%
Insomma il solito disastro per l’Italia che viene battuta solo dalla Spagna.
Si pensa comunque che il passaggio all’Ipv6 sarà graduale e fino al 2015 i due standard procederanno appaiati.
Fonte: Il Sole 24 ore – Nova Giovedì 13 Gennaio 2011
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Addio Ipv4. Benvenuto Ipv6
Come ormai in molti sanno, da qualche tempo non si fa altro che parlare della fine di Internet, o meglio degli indirizzi ip nel vecchio formato Ipv4.
L’esplosione inaspettata dei nuovi dispositivi che possono connettersi ad internet, quali i nuovi smartphone e gli ancor più nuovi tablet, con Apple che come sempre la fa da padrona, hanno esaurito in tempi molto più brevi di quanto ci si aspettasse il numero di indirizzi ip disponibili sulla rete.
Detta così la notizia sembra un pò ricalcare l’ormai famoso millenium bug, che più che un bug fu proprio un flop visto l’inutile (ormai consueto) allarmismo.
La soluzione infatti è già pronta e prende il nome di Ipv6, la cui caratteristica principale è il più grande spazio destinato agli indirizzi: basti pensare infatti che i vecchi ipv4 potevano gestire 232 indirizzi, mentre il nuovo Ipv6 addirittura 2128!
La prova generale del nuovo sistema di ip è, ovviamente, affidata ai colossi. L’8 Giugno infatti Google, Yahoo e Facebook lo abiliteranno sui propri servizi per testarlo per 24 ore. Il passaggio comunque sarà graduale e avverrà nel giro di due anni.