Grafica e motore, Twitter non si ferma mai
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Twitter sa di essere il secondo social network, l’unico in grado di stare in scia, al momento, del dominatore del settore Facebook; per mantenere tale posizione di rilievo, i lavori sul suo miglioramento sono continui, come l’aggiornamento che è andato ad ampliare i filtri per la semplificazione delle ricerche per tutti gli utenti che accedono tramite Android e iOs.
Il continuo flusso quotidiano di messaggi, che ammonta ormai a 500 milioni, comporta infatti piccole difficoltà perché può risultare dispersivo. Ora invece è possibile scremare i tweet, visualizzando a scelta quelli più popolari e seguiti, oppure esclusivamente quelli degli utenti realmente seguiti, oltre naturalmente a poter selezionare specifiche tendenze o tematiche tramite lo strumento dell’#hashtag.
Si punta così a catturare maggiormente l’attenzione degli internauti, raccogliendo anche le loro segnalazioni: del resto, lo spazio pubblico di conversazione di Twitter si è sempre distinto rispetto ad altri social network per la sua maggiore capacità di far interagire tra loro utenti che non si conoscono nella realtà, come un vero laboratorio sperimentale.
E tu, preferisci Facebook o Twitter?
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Presto l’hashtag anche su Facebook
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Un carattere della nostra tastiera ha assunto un nuovo ruolo grazie alla crescita di Twitter: parliamo del cosiddetto cancelletto, il quale quando inserito davanti ad una sequenza di lettere crea l’hashtag, ovvero un tema comune e ricorrente di discussione che raggruppa i tweet, molto spesso legato all’attualità.
Altri siti di social netwotking lo hanno sperimentato e poi introdotto, come Google+ o Instagram; a quanto sembra presto sarà la volta del vero dominatore del settore, quel Facebook che permetterà di creare il “trend” del giorno anteponendogli #, creando così un nuovo tipo di tag.
Gli utenti potranno così lanciare delle parole chiave che aiuteranno a catalogare i contenuti, usufruendo di un nuovo strumento utile a segnalare i propri mood o ad individuare la tendenza, l’argomento corrente di conversazione; di certo sarà anche un veicolo per il marketing virale su Facebook, con cui gli inserzionisti potranno ancora più precisamente lanciare campagne raggiungendo i più sensibili a determinate offerte.
Forse solo Twitter andrà a perdere qualcosa nell’operazione, venendo meno la sua esclusività distintiva.
Il progetto è ancora in lavorazione e non sono ancora state rese note le date del suo debutto.
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Twitter rivoluziona le strategie di comunicazione
Il salto enorme nella comunicazione che è stato compiuto con l’avvento del social networking ha modificato tante nostre abitudini, tra le quali anche le modalità di accesso alle notizie. Facebook è senza dubbio un aggregatore che favorisce un dialogo tradizionale e basato ancora su uno schema “democratico”, mettendo il noi al centro dei discorsi e dei dialoghi.
L’altro grande aggregatore che punta sull’immediatezza e la concisione è Twitter, uno strumento sociale che spinge a condividere pensieri, frasi, concetti condensati in 140 caratteri – meno di un SMS – con l’intento di rispondere alla domanda “Che c’è di nuovo?“.
Twitter si configura quindi come un deposito di pensieri, di spigolature, piccole battute sull’attualità condensate in poche parole immediate. Tuttavia va tenuto presente che le interazioni sono abbastanza asimmetriche, perchè il profilo di un personaggio noto avrà senz’altro numerosi “followers“, ma “seguirà” personalmente pochi profili di personaggi altrettanto noti; al contrario, un utente comune avrà una ristretta schiera di followers mentre il numero dei “following” sarà irrimediabilmente più alto.
Questa struttura per così dire piramidale è stata parzialmente aggirata con la recente invenzione del cosiddetto hashtag, una sequenza di parole preceduta dal simbolo # che serve a creare una etichetta trasversale per il tweet.
Attraverso l’hashtag è possibile così lanciare un tema dal basso, molto spesso legato all’attualità, amplificandone in un colpo solo la portata.
Twitter assume così la funzione di non lasciare passivo chi assiste ad un dibattito, consentendogli di interagire in un contesto che rinuncia all’unidirezionalità.