Meglio un disco SSD o un tradizionale HDD?
Gli irriducibili del desktop PC, che lavorano alla scrivania su una macchina il cui ingombro non costituisce per loro problematiche, sanno molto bene che per la rapidità delle operazioni di calcolo è fondamentale anche aver montato un buon hard disk, specialmente se la mole di lavoro include molta grafica ed elaborazione video e foto.
Le soluzioni più rapide oggi vengono offerte dai dischi a memoria solida, detti anche ssd (solid state drive) i quali riescono ad avviare Windows in venti secondi, oltre a copiare 22 GB in poco più di un minuto contro i 7 ed oltre che richiede un disco rigido di tipo tradizionale (hdd).
Naturalmente tanta velocità ha un prezzo, così in tanti, in attesa di un fisiologico assestamento dei listini verso il basso, preferiscono per ora montare un ssd piccolo – in ogni caso mai al di sotto dei 120 GB – per il sistema operativo, e continuare a mantenere i dati su un disco di tipo classico.
Come forse alcuni ignorano, infatti, per funzionare bene ed al massimo delle prestazioni un disco sia esso solido o rigido ha bisogno di essere vuoto al 40%.
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