Dove butti il tuo vecchio smartphone?
Conoscete la sigla RAEE? Probabilmente l’avete solo letta distrattamente su un manifesto comunale o su un volantino, ma non avete approfondito: eppure, sta a definire una speciale raccolta differenziata che nel solo 2015 ha coinvolto 240mila tonnellate di rifiuti.
Si tratta della Raccolta di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e non riguarda solo grandi elettrodomestici quali lavatrici, frigoriferi o televisori, ma anche tutti quei piccoli componenti entrati prepotentemente nella nostra vita: non solo i PC desktop e tutto il loro hardware, ma anche cellulari, smartphone, tablet, digitali… con tutto il loro corollario di piccoli e piccolissimi accessori o cavi. Quando non funzionano più e non vale la pena ripararli, oppure quando siamo passati ad un modello più avanzato e non sappiamo più cosa fare di uno strumento obsoleto o magari non più compatibile, non è il qualsiasi cassonetto dell’indifferenziata la loro destinazione!
Da un’indagine condotta in collaborazione tra il Consorzio Ecodom (il principale coinvolto in questa raccolta) e l’Adiconsum, è emerso che in realtà sono in molti gli italiani a sapere che si tratta di rifiuti speciali e da smaltire con speciali procedure (consegna alle isole ecologiche, ritiro da parte delle aziende municipalizzate) ma sono molti meno i cittadini a conoscenza della normativa che, sin dal 2010, obbliga i rivenditori a ritirare GRATUITAMENTE i vecchi apparecchi a fronte di un acquisto, secondo il principio dell’1 contro 1; ma ancora meno italiani sanno che ormai da due anni i grandi punti vendita hanno l’obbligo di legge di ritirare gratis i piccoli elettrodomestici anche senza un acquisto, a patto che non superino i 25 centimetri. Rasoi, piccoli tostapane, tantissime altre apparecchiature non possono e non devono finire nella spazzatura qualsiasi!
Un altro tasto dolente che riguarda l’Italia è l’assenza di impianti in grado di recuperare quelle piccole quantità di metalli preziosi quali oro ed argento che sono presenti negli smartphone o nei PC.
Non si tratta certo di principi vuoti o creati solo per complicare le cose: un corretto smaltimento, ed il conseguente riutilizzo dei materiali dismessi, comporta sensibili risparmi energetici ed anche la diminuzione delle emissioni.
Noi di Napoliweb ci teniamo costantemente aggiornati anche sulle dinamiche locali, e sappiamo ad esempio che sin dal 2015 è attivo il progetto per la raccolta itinerante dei RAEE da parte del Comune di Napoli.